Cronaca

Lampioni spenti in via Sparano, aspettando le isole pedonali…

Via Sparano al buio: ancora una volta questo ‘restyling’ crea problemi a residenti e commercianti che, questa volta, aspettano gli interventi di chi di dovere dopo la segnalazione di venerdì scorso, ma via Sparano è al buio da oltre dieci giorni. A tornare nuovamente in argomento ieri è stata la consigliera comunale Irma Melini, che già qualche settimana fa aveva sparato ad alzo zero su lavori e spese che lievitano come massa sotto le coperte. Che, prima di denunciare le tenebre calate sul salotto cittadino, aveva fatto le pulci al contestatissimo ‘restyling’ di Via Sparano, giungendo a verificare come non solo sia costato ai contribuenti baresi già 3,6 milioni di euro di fondi (sottratti al recupero delle periferie), ma che per quest’anno vedrà impegnare un altro milione e mezzo per realizzare le cosiddette isole verdi. Ricapitolando: per la Melini il progetto Salimei – vincitore del concorso europeo – pagato dal Comune di Bari all’architetto romano, non solo non s’era obbligati a realizzarlo, ma è stato realizzato un progetto diverso da quello vincitore. Il cantiere in corso d’opera, che non è mai stato un “cantiere evento” come annunciato dal primo cittadino, ha subito finora la bellezza di otto varianti e si accinge a subirne la nona. Per la modica cifra, come detto, di un milione in mezzo a spese dell’Erario Civico. <<Un milione e mezzo di euro per le “isole verdi”, che devo precisare, nulla hanno a che vedere con quanto richiesto dal Comitato o da oltre 5000 baresi sottoscrittori di una petizione ignorata da questa Giunta, perché sono “isole verdi” che occupano solo le intersezioni con le strade carrabili e non ingombrano, quindi, il famoso “cannocchiale” della Via Sparano>>, ripete la consigliera Melini. E non è finita. <<Esattamente un anno fa, l’assessore ai Lavori Pubblici Galasso e il Sindaco Decaro presentavano nella “solita” farsa della partecipazione, presso la Caserma Rossani i ‘rendering’ delle nuove isole a verde, un progetto realizzato dall’architetto Francesco Marzulli per la De Marco Costruzioni, poi fatto proprio da questa Amministrazione, che ad un anno dalla sua presentazione non vedono ancora materializzarsi il progetto definitivo>>. Era il 25 febbraio del 2017 quando Decaro consegnava alla Soprintendenza i nuovi elaborati del progetto per il parere, dopo ben undici mesi, il 23 gennaio scorso il Responsabile Unico del Progetto (Rup) risponde alla istanza della consigliera di aggiornamenti, condivisa dalla Commissione Lavori Pubblici, affermando che non è ancora pronto il progetto definitivo, che la perizia di variante e suppletiva non è ancora stata approvata dalla Giunta e che sono stati messi a bilancio un milione e mezzo di euro nel Piano triennale delle Opere Pubbliche. Ma è davvero tutto regolare? Queste isole verdi alla fine costeranno una cifra esorbitante, se pensiamo che equivale a quasi metà dell’importo totale. Tutto senza tener conto che sulle varianti in corso d’opera nella nuova, rigorosa normativa sugli appalti pubblici, la necessità di modifica dei progetti approvati è determinata da “…circostanze impreviste e imprevedibili per l’amministrazione aggiudicatrice o per l’ente aggiudicatore”. Isole impreviste e fin troppo costose, verrebbe da dire, in una via Sparano che adesso annaspa anche nel buio pesto…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Marzo 2018

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